Soffocati

Lo siamo dai milioni di tonnellate di rifiuti in plastica che produciamo ogni anno. Quattrocento, secondo l’Unep, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Le microplastiche si stanno insinuando ovunque, compresi mari, laghi e fiumi. Al punto che, sempre secondo l’Unep, hanno dato origine ad un nuovo habitat microbico marino chiamato “plastisfera”. La produzione e la massa dei rifiuti in plastica è aumentata tra gli anni Settanta e Novanta e all’inizio degli anni Duemila la quantità è aumentata dismisura in un solo decennio, rispetto ai 40 anni precedenti. La Giornata dell’Ambiente, che si celebra ogni anno il 5 giugno, quest’anno aveva come slogan “Beat Plastic Pollution” sconfiggi l’inquinamento da plastica.
Questo lo scenario globale. Ma noi nel nostro ruolo di consumatori/produttori di rifiuti, a casa o nei luoghi di lavoro, come possiamo dare una mano per iniziare a “sconfiggere” l’inquinamento da plastica? Prima di tutto facendo la raccolta differenziata in modo consapevole. A Roma, nei contenitori destinati a questo materiale possiamo gettare bottiglie, vasetti e barattoli di plastica, buste e sacchetti di plastica, piatti e bicchieri di plastica usa e getta, tappi di plastica, gusci e barre di polistirolo. Gli imballaggi in plastica vanno svuotati e schiacciati. La bottiglia va appiattita o schiacciata sul lato lungo e con il tappo avvitato, questo consente di avviarla più facilmente a riciclo. I flaconi dei saponi vanno risciacquati per evitare residui e facilitare il riciclo. E’ buona pratica anche eliminare le etichette, perché seguono lavorazioni diverse dai flaconi per il recupero. Da ricordare che la plastica biodegradabile e compostabile non va inserita nella raccolta della plastica. (aacs)

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