Ripostigli “creativi”
Dove finisce, in Centro, la merce dei venditori ambulanti abusivi? Negli sportelli su strada dei contatori di acqua, luce e gas. La sera, a fine turno, buste ripiene di oggetti e capi di abbigliamento vengono infilate a forza negli sportelli che vengono trovati aperti. Non è difficile trovare quello giusto: sono quasi tutti aperti, basta forzarli un po’. Ma non sempre: capita che molti di questi siano già aperti. Negli spazi più grandi vengono riposti gli attrezzi del mestiere, tavolini, cartoni, teli. Come accade ad esempio nel basamento di un grande edificio in via San Salvatore in Campo, a due passi dalla super-commerciale via dei Giubbonari. Alcuni abitanti testimoniano di essersi trovati qualche mattina a corto di acqua, perché la notte prima, per fare posto alla merce nello sportellino, qualcuno aveva girato le manopole e chiuso l’acqua. Se gli sportelli siano ripostiglio anche per altre “merci” nessuno è in grado di affermarlo o negarlo. In alcuni casi, il fenomeno si estende ai pozzetti di servizio al di sotto dei chiusini in ghisa. Testimoni oculari affermano di aver visto riporre buste di borse in un chiusino sull’Isola Tiberina, all’altezza di Ponte Fabricio. Si perde nella leggenda, invece, il racconto di merci calate di notte nelle fessure lungo il marciapiede del Teatro Quirino, in via delle Vergini. (aacs)