Il peggiore degli autogol

E’ la chiusura dei cinema, secondo Francesco Totti, il peggiore autogol che Roma non merita. Anche il grande campione è voluto intervenire in queste settimane sul tema della riconversione che potrebbe interessare alcune sale cinematografiche da tempo dismesse o in crisi. Il problema in realtà affonda le radici in anni più lontani e non è estraneo – almeno per il centro storico della città – ad una più generale decadenza del settore commerciale. E concepire ora gli spazi delle sale cinema come store multiuso per attrarre più clienti non è più la formula giusta per il Centro che peraltro quando l’ha praticata non ha avuto grande successo. La Regione Lazio, dalla quale dipende il destino delle sale, sta rivedendo l’ipotesi della destinazione d’uso degli spazi anche in considerazione di normative vigenti che risultano in contrasto tra loro. La città del cinema, degli studios e delle scuole di cinema, quale Roma è, dovrebbe trovare nel settore dell’audiovisivo e della produzione l’alleanza per riportare in funzione e a splendore le sale chiuse anche in Centro. E le sale potrebbero essere una alternativa importante a una movida dell’alcol facile (a causa dei troppi locali aperti anche in barba ai permessi) che rischia di bruciare un po’ troppo i giovanissimi, offrendo loro al contrario una opportunità in più di conoscenza bellezza e cultura.
Per restare nell’area del Centro, nulla si è fatto negli ultimi dieci, quindici anni per sottrarre alla decadenza e poi alla chiusura tante piccole e grandi sale che erano vita quotidiana della città, l’occasione per l’appuntamento del pomeriggio e per l’uscita della sera. La riduzione dei cinema non è forse estranea, come detto, allo sviluppo di una movida senza punti di riferimento che cade spesso in un alto tasso di caos condito da alcol e risse.
Numerosi cineasti italiani, cui si sono uniti persino grandi registi e star di Hollywood, hanno promosso un documento per impedire la vendita di alcune sale e la loro trasformazione. E sulla bellezza del cinema in sala vale la pena citare le parole di Sean Baker, regista del film “Anora” pluripremiato all’ultima notte degli Oscar: “Ai registi dico di fare film da proiettare al cinema, ai distributori di lavorare sulle uscite nei cinema e ai genitori di portare i figli in sala, loro saranno la prossima generazione di cinefili”. (Aacs – febbraio 2025)

Leggi altre notizie

Sampietrini e segnaletica

Sono due macro-problemi nelle strade del Centro. Forse qualcuno se ne è accorto ma di certo nessuno interviene.

Meno paccottiglia, più edicole

Tra crisi dei giornali e sviluppo del digitale, le edicole sono diventate preda dei rivenditori di paccottiglia. Ridotte a mini-rivendita di souvenir.

Il peggiore degli autogol

Concepire gli spazi delle sale cinema come store per attrarre più clienti non è la formula giusta per il Centro. E quando praticata, non ha avuto grande successo.

Tavolino arrogante

Bei tempi, quando i tavolini erano al massimo "selvaggi". Dalla pandemia a oggi sono passati di grado e sono approdati all'arroganza.