Keybox, la multa è salata

Pali della luce, tubi del gas, inferriate delle finestre. Per non parlare delle recinzioni dei giardini pubblici. E qualcuno non risparmia neanche le piante dentro alle fioriere. Nelle strade del Centro, tutto è diventato supporto per agganciare le key-box, le scatolette utilizzate per lo scambio delle chiavi tra gestori e avventori dei b&b. Scatolette che sfruttano ogni supporto possibile in strada. L’Amministrazione capitolina ha avviato lo scorso 29 gennaio la campagna di rimozione di queste key-box, ma i “lucchettoni” non demordono. E’ possibile contribuire alla loro rimozione con una segnalazione all’indirizzo taskforce.polizialocale@comune.roma.it, completa di foto, indirizzo e numero civico del luogo in cui è presente la scatoletta.
Nei primi sei giorni di interventi, la task force ha rimosso 200 keybox, persino di fronte al Senato e al ministero della Giustizia. Molti presunti gestori di b&b le stanno rimuovendo in autonomia, altri si sono in qualche modo autodenunciati al momento di recuperare in caserma il contenuto della scatoletta, ossia le chiavi. A fronte del pagamento di una multa da 400 Euro.
La soluzione trovata dall’Amministrazione per rimuovere le keybox fa riferimento a due differenti percorsi: per gli spazi pubblici vale la norma che già consente la rimozione dei “lucchetti dell’amore”; sugli edifici privati entrano in gioco, indirettamente, sovrintendenza capitolina e soprintendenza statale.
La prima deve dare il suo assenso per apporre una keybox all’esterno di un edificio che si trovi nell’area delle Mura Aureliane. In più, in zona Unesco serve anche il via libera della soprintendenza statale. E’ risultato che nessuno dei due enti abbia approvato nulla.
Se la task force incaricata di individuare e rimuovere la “scatoletta” installata su un edificio privato non riesce a individuare il proprietario della medesima, la multa da 400 euro arriva all’intero condominio. (Aacs – febbraio 2025)

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