Come il torsolo di una mela

E’così che si svuotano i palazzi del centro storico di Roma. Arriva il primo b&b, poi il secondo e poi un piano dopo l’altro via gli abitanti, dentro i turisti. Come quando si svuota una mela del proprio torsolo, così i palazzi del centro storico vengono svuotati della normale vita abitativa, sostituita da presenze temporanee. Resta intatto l’edificio all’esterno, ma dentro viene a mancare quella comunità di rapporti e di relazioni che dà vita ad un luogo abitato.
Turisti al posto di abitanti, con tutte le conseguenze che questo capovolgimento può generare a catena anche sul tessuto commerciale e sulla composizione di ogni Rione.
Nonostante una evidente (e forse temporanea) contrazione delle presenza turistiche in Centro più o meno dallo scorso Natale e nonostante un dichiarato rallentamento degli affari per le case-vacanze, martelli pneumatici e picconi sono in piena attività. Le case vengono trasformate senza che vi sia mai un controllo edilizio per verificare progetti, permessi, modalità dei lavori (compresa la sicurezza dei lavoratori).
Si sventrano gli appartamenti e se ne ricavano stanze per alberghi diffusi pubblicizzati poi come b&b. Rumori a parte, è nelle prime ore del mattino che passando davanti ai portoni si capisce cosa stia accadendo al loro interno: su camion e furgoni vengono caricate incredibili quantità di sacchi pieni di calcinacci e materiali di risulta.
Non si hanno notizie di controlli amministrativi svolti dalla Polizia Locale su questi cantieri che hanno come esito importanti cambiamenti edilizi. A partire da un elemento in apparenza banale, il moltiplicarsi di bagni e scarichi che dopo l’entrata in funzione creano problemi all’intero sistema idraulico dell’edificio. Basta fare un giro tra gli idraulici che lavorano in Centro e chiedere loro quante pompe idrauliche hanno dovuto installare negli ultimi due anni.
Ipotesi a parte, restano i dati sulle strutture aperte in Centro: 1 b&b su 3 non è a norma, 250 sono totalmente abusivi. (Aacs – febbraio 2025)

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