Citofonare B&B
Ora che un sondaggio ha scoperto quanto gli italiani siano favorevoli a misure per ridurre l’impatto dei grandi flussi turistici sui territori, si fa un gran parlare solo di overtourism, di sovraffollamento turistico. Così l’attenzione si sposta sulla coda del fenomeno invece di riprendere il filo degli aspetti più deteriori che hanno alimentato l’overtourism e che con esso convivono. Nel Centro storico della Capitale, i B&b e le case vacanze si sono diffuse a macchia d’olio per mancanza di controlli, di rispetto delle norme, di troppi comparti amministrativi che si sono voltati dall’altra parte. Prima che gli appartamenti diventino strutture ricettive subiscono spesso una trasformazione edilizia, pesante e nell’alveo dell’abusivismo. Qualcuno controlla? Qualcuno sanziona? Chi rilascia i permessi per i lavori sulla base di progetti che prevedono l’abbattimento di muri, la moltiplicazione di servizi sanitari, il cambiamento di destinazione d’uso da appartamento di uso civile ad albergo camuffato? Perché spesso questo sono i b&b, degli pseudo ‘boutique hotel’ gestiti come tali ma pubblicizzati come b&b.
Dai portoni grandi e piccoli, in gran parte delle strade del Centro si vedono ormai uscire ed entrare solo valige e turisti. Gli abitanti sono rarefatti e di difficile individuazione. Peraltro è anche difficile restare o diventare abitante, perché gli affitti sono ormai proibitivi. Accanto ai citofoni sono sempre più numerosi gli apparecchi con codici alfanumerici per accedere nei portoni. Senza contare che continua la pratica di appendere ovunque i “lucchettoni” che nascondono al loro interno mazzi di chiavi. E questo, nonostante il prefetto di Roma all’inizio dell’anno li abbia bollati come illegali e da rimuovere. Qualcuno ha fatto lo sforzo di dar seguito alle parole del prefetto?
In vista del Giubileo, la seconda parola-mantra che accompagna le dichiarazioni sull’evento oltre a “cantieri” è “sicurezza”. Eppure ben poca attenzione si è prestata sinora a questo aspetto, come dimostrano le cronache di questa estate. Proprio nella settimana di Ferragosto, i Carabinieri hanno fatto un blitz in 249 strutture ricettive alle porte di Roma e nelle zone lontane del Centro (ma perché i controlli si fermano sempre fuori dal Gra?) scoprendo circa 25 b&b irregolari e 8 totalmente abusivi. Ciliegina sulla torta, nei b&b illegali risiedevano 46 pregiudicati. Forse rassicurati dal fatto che qualche struttura non identificava gli ospiti e altre non registravano le presenze.
Tre considerazioni, in conclusione:
1) si svuota un quartiere, in questo caso il Centro, ma si svuotano anche le urne: i turisti non votano
2) si impoverisce un territorio, si rischiano strade fantasma. E si alimenta tutto un commercio senza qualità che crede di fare gli interessi dei turisti e al quale viene consentito di installarsi in ogni strada. Poi scopri che gli stessi turisti vanno in cerca di botteghe artigiane superstiti, di piccoli negozi di nicchia, di panifici, famosi e non. Perché i turisti cercano il Centro di Roma, non la succursale di Miami
3) ammettiamo che la maggior parte degli abitanti si allontani dal Centro uscendo anche fuori dal Raccordo: Roma ha sviluppato una rete di trasporto in grado di mettere davvero in connessione la città con se stessa e con le sue molteplici funzioni? Il cammino è ancora lungo.