Il cuore che accoglie
Chissà quante volte passando per piazza Sant’Eustachio, molti si saranno chiesti “e tutte queste persone in fila? E i tavoli dentro la chiesa?” I senzatetto in fila e la mensa – anche nei sotterranei della basilica, con docce e lavanderia – erano il risultato di un’idea semplice, grandiosa e rivoluzionaria: accogliere tutti i giorni dentro una chiesa (e in fondo, nella Chiesa) chi non ha cibo, non ha casa, non ha famiglia.
Non ha nulla, se non appunto una chiesa e un prete, don Pietro Sigurani, pronto ad accoglierlo e sfamarlo. Don Pietro è scomparso questa estate, il 4 luglio, all’età di 86 anni. Ora è già settembre, ma noi vogliamo ancora ricordare l’uomo e le sue opere. Don Pietro era il Rettore della Basilica di Sant’Eustachio che dal 2018 aveva trasformato in una “Casa della Misericordia”.
Sino allo scorso anno quando, sollevato dall’incarico di Rettore, quest’uomo sorridente e gioioso aveva dovuto rinunciare al luogo, senza però abbandonare il progetto che è proseguito nella vicina via Monterone, grazie alla disponibilità di uno storico ristorante. E ora che lui non c’è più, l’accoglienza andrà avanti con il lavoro dei volontari che nel tempo si sono avvicinati alla sua opera di carità. Ogni giorno un pranzo per 150 persone: a questo ha contribuito, nel suo piccolo, anche il Carrello del Sorriso di Aacs che nel tempo ha voluto essere sostegno, tra i tanti, all’attività di Padre Pietro.